48 II. E se Garibaldi non si fosse rifugialo a San Marino sarebbe scampalo dalle armi degli Austriaci? Appena uscito di Roma I’ Eroe, avendo sperato invano di ravvivare nella Toscana la fiamma della libertà, si sentì perseguitato incessantemente dagli Austriaci. E visto allora il caso disperato esclamò : Per me non rimane altra scdvezza che l’Adriatico mare. Ma il mare era ancor lontano ed egli capì che era impossibile di potervi arrivare in una marcia. Dopo uno scontro sfavorevole col nemico sul fiume Foglia tra San-t’ Angelo in Vado e Urbania, in località Pian di Pietra, giunto in quel di Maceratafeltria spossato e affranto, tra monti in una valle angusta, avendo viste precluse tutte le vie che conducevano al desiderato inare, in tanto frangente ebbe la felicissima idea od accettò il consiglio di qualche amico Maceratese di fermarsi alcun poco a San Marino, terra neutrale, dove la rabbia tedesca non 1’ avrebbe perseguitato senza violare i diritti internazionali. E dopo aver perduto nei pressi della Repubblica, e precisamente nel fosso del Vallone 1’ u-nico cannone che aveva portato da Roma a dorso di mulo (cannone che i nemici trassero giù al Vascone coi prigionieri fatti al Tassona), a San Marino si rifugge, essendo disperato il momento, come afferma egli stesso nelle Memorie autobiografiche (1), e a San Marino si salva. Per cui egli ebbe sempre a ricordarsi di questa ospitalità generosa in un’ora di suprema sciar gura per lui e per l’Italia, e quando scrisse nel Giugno del 1861 ai Capitani Reggenti in ringraziamento per la conferitagli cittadinanza Sammarinese (2), e quando nel (1) Ed. cit., pag. 244. (2) Doc. XXVII. Con decreto del 24 Aprile 1861 fu conferita all’ unanimità del Consiglio P. e S. la cittadinanza onoraria