47 cui tutt’ Italia e mezz’ Europa dava la caccia a Garibaldi. E sarebbe stata una pretesa veramente sciocca che il Beizoppi e compagni avessero dovuto invitare il Garibaldi a rifugiarsi su questa terra, perchè unico asi- lo di libertà, pensando che la Repubblica di San Marino si trovava entro lo Stato Pontificio, i cui capi non vedevano 1’ ora di trovare occasione per incorporarsela, come ne porgono esempio i fatti che indi seguirono riguardo al ritiro delle armi Garibaldine deposte sul Titano ; e che il Governo della Toscana ben più potente del nostro codardamente non diede ascolto al Garibaldi ; e che quattro eserciti, come lupi famelici, inseguivano l’eroe. Il Beizoppi dapprima si comportò da uomo politico e amante della sua patria, poi da patriot-ta che si muove a compassione della disgrazia perseguitata, ed esclama : Generale, siate l’ospite gradito. E questo non per forza. Perchè se il Governo Sammarinese non avesse avuto in animo di salvar Garibaldi dalle armi Austriache, non avrebbe accettato la mediazione per conchiudere un negoziato ; oppure, dopo la prima staffetta di Garibaldi, avrebbe chiamato in suo a-iuto il limitrofo governo pontificio; od anche avrebbe accettata la mediazione proposta dell’Arciduca Ernesto di chiudere le porte in faccia ai Garibaldini, mentre quegli coi suoi bene equipaggiati e meglio armati li avrebbe inviluppati e distrutti in pochi istanti. E poi chi può negare che la città stessa del Titano con duecento uomini sulle mura, non avesse potuto respingere i pochi Garibaldini affranti dalle fatiche e dagli stenti, senza un cannone e privi affatto di vettovaglie e di munizioni ? Ma là entro battevano cuori italiani che sentivano amore per i miseri fratelli italiani.