favor dei dominanti venne mai meno poiché furono chiamati ad insegnarvi i dotti più famosi. Nello « Studio Ferrarese » sali in alta rinomanza la medicina insegnata da scienziati celebri, fra questi Antonio Musa Brasavola che fu medico del re Francesco I, del Papa Paolo III, dell’imperatore Carlo V, di Enrico Vili re d’Inghilterra e dei duchi Alfonso I ed Ercole II d’Este. Anche del nome di Torquato Tasso si fregia l’Università di Ferrara, poiché in essa il sommo Poeta insegnò geometria euclidea. Per l’alta fama dei suoi lettori, affluirono per secoli, al nostro Studio, dagli Stati italiani, dall’Austria, dalla Boemia, dalla Germania, dalla Polonia la gioventù studiosa e in Ferrara, sommo fra gli stranieri si laureò il Copernico. Niccolò III (1393-1441), uno fra i maggiori poi itici del suo tempo, accogliendo alla sua Corte Guarino Veronese, iniziò in Ferrara l’era dell’Umanesimo che doveva dare fra noi sì portentosi frutti. Con Lionello (1441 -1450), allievo del Guarino, poeta gentile e u-mauista ciotto egli stesso, cominciò il periodo dello splendore di Ferrara che aumentò con Borso (1450-1471), il primo degli Estensi insignito del titolo ducale. Sotto il costui governo Ferrara godè la sua età dell’oro. 14