ni. In queste si discende attraverso anguste botole e scalette per un andito die è presso la scala a chiocciola sotto la loggia. Pochi sono i forestieri che visitando il Castello tracurano di vedere le due segrete in cui ebbe il suo epilogo di sangue l’amore della bella giovanissima sposa di Niccolò III d’Este per il figliastro Ugo. A sinistra, presso il grande andito opposto a quello per cui si è entrati nel cortile, si passa nel rivellino di ponente, anche questo ora ritornato alle suggestive sue linee originali. Nell’andito predetto ha inizio la scala cinquecentesca che porta alla sede dell’^nini i nist razion e Provi nei ni e. Le sale Estensi. La porta di destra al sommo della scala mette nel «Salone dei giuochi» nome venutole dai ludi atletici dipinti nel soffitto. La fastosa decorazione un tempo attribuita al pennello dei Dosso si può assegnare con sicurezza a Camillo Filippi coadiuvato dai figli Sebastiano e Cesare. Le figurazioni dei ludi rivelano anzi prevalente l’opera del giovane Sebastiano, pervasa di riflessi dell’arte di Mi- 89