ta nei primi anni del sec. XII venne officiata nel 1135 e fu in tale anno solennemente consacrata e dedicata al patrono della città S. Giorgio, dal Cardinale Azzo di S. Anastasia legato del Pontefice Innocenzo II. Ne furono autori i maestri romanici Wilelmo o Guglielmo architetto e Nicolò scultore. Questi due artefici ai quali si vogliono attribuire pure le cattedrali di Modena, di Piacenza, il S. Zeno di Verona ed altre chiese insigni, sono entrambi ricordati in questi versi, primi in Italia espressi in volgare: « Il mille cento trentacinque nato fo questo tempio a Zorzi consecrato fo Nicolao scolpi ore e Glielmo fo lo auctore ». Dell’opera di questi due insigni artisti ci rimane pressoché intatta l’alta zona inferiore in cui s’aprono le porte, e la soprastante galleria ad archetti a tutto sesto. Intatta pure nella sua austera bellezza ci rimane tutta la fiancata di tramontana, e in quella di mezzodì la prima teoria di archetti. La Facciata quale si presenta ora è stata, molto giustamente, paragonata ad un vasto trit- 32