Palazzo Schifanoia. Gli Estensi con fasto gentile avevano coronato Ferrara di una gioconda cerchia di giardini, di parchi, di verzieri, in mezzo ai quali sorgevano principeschi palazzi: le «Delizie». Erano queste, luoghi di diporto in cui i principi e la corte, or nell’una or nell’altra, fuggendo la monotonia di una sola residenza, solevano trascorrere giornate gioconde in geniali passatempi. Sola «delizia» superstite, e non integra, priva della sua lussureggiante zona verde, ma ancora con mirabili testimonianze dello splendore d’un tempo, rimane « gloria d’ Este » Schiva-noia. Il palazzo fu eretto, ma a un sol piano, per ordine del Marchese Alberto V nel 1391, fu ingrandito in due riprese dal Duca Bor-so nel 1458 e nel 1469 valendosi degli architetti Benvenuti e Rossetti. Appartenne a vari principi di Casa d’Este indi ai Cybo di Massacarrara, poi, nel settecento, ad una ditta francese, indi al Municipio che vi allogò l’istituto Provinciale dei Sordomuti e successivamente il Liceo Musicale. Nel 1897 volendosi dare al Civico Museo Numismatico e Artistico una degna sede, si restaurarono a 199