La Chiesa sorge su un ampio sacrato e la sua facciata non manca di imponenza. L’interno pur non avendo opere d’arte di gran valore conta qualche tela pregevole, come «il Martirio di S. Matteo Apostolo» di Costanzo Cattaui, nel primo altare di destra, «l'Annunciazione» dello stesso autore, nella cimasa dell’altare di fronte a questo, e il «S. Diego che ridona la vista a un cieco» di Domenico Moni nell’altare a sinistra del presbiterio. Nell’attiguo altare di S. Francesco, i due bei dipinti laterali con S. Ludovico re di Francia e S. Elisabetta di Turin-gia, sono di Giovanni Roj, pittore scomparso di recente. La statua di S. Francesco è o-pera di Andrea Ferreri. Del di lui figlio Giuseppe sono le statue delle vicine nicchie. Le altre statue collocate in varie parti della chiesa, fra cui notevoli per buon modellato le quattro del presbiterio, sono di ignoti autori, tranne i quattro santi Vescovi presso 1 altare di S. Matteo che vengono attribuiti a Filippo Porri. I grandi quadri sopra la por ta, coll’Annunciazione, la Flagellazione e la Deposizione, come pure la pala dell’altare della Crocefissione e i santi Francesco e Domenico ai lati, sono di Giov. Andrea Ghi-raldoni. 159