razioni sacre dipinte nello stesso secolo. Nella chiave della volta è da notarsi il bassorilievo in marmo col S. Paolo scolpitovi a mezza figura. Il Cortile, in cui si passa, venne ridotto alle attuali linee verso la fine del ’400 per volere del Duca Ercole I. Per renderlo più ampio egli fece demolire il loggiato a sesto acuto che lo circondava e del quale si vedono le impronte degli archi, messe ora in evidenza, indi fece aprire Pampia loggia a otto arcate sostenuta da colonne ornate da capitelli della rinascenza fregiati di imprese estensi, e di fronte a questa l’altra simile a quattro archi, chiusa. I muri, superiormente, vennero ornati sul finire del Cinquecento, con i ritratti degli Estensi, affrescati dai pittori ferraresi Grassaleoni, Faccini e Casoli. Quattro scom parti sussistono tutt’ ora e degli altri, da un pezzo quasi totalmente rovinati, si fecero scomparire le ultime tracce per rimet-lere il cortile alla primitiva austerità del mattone a vista. Fra i due puteali la leggenda dice decapitati notte tempo Ugo d’Este e Parisina Ma-latesta. L’esecuzione avvenne invece nelle tetre prigioni sotterranee della Torre dei Leo- 88