Giorgio e le statue che si dicono di un ignoto scultore veronese. L’interno ha fisionomia prettamente barocca dovuta alle fastose decorazioni settecentesche. Queste si sono perdute nella volta della navata maggiore dal presbitero sin presso 1’ organo « sostituite con altre del tardo ottocento. La zona superstite sopra l’organo dà un’idea di ciò che è scomparso. Il grande fregio sopra le arcate, colle immagini degli Apostoli entro ricche cornici dorate e gli ovali con busti di Santi Olivetani è opera di Francesco Ferrari. Nella navata di destra : grande quadro col «miracolo di S. Benedetto che smuove un masso sul quale gravava il demonio» copia di Francesco Naselli da un affresco di Lodovico Caiacci in S. Michele in Bosco a Bologna; altare della Madonna del Salice (piccolo disegno del quattrocento) con bella ancona lignea cinquecentesca; altro quadro copiato da affresco di Guido Reni pure in S. Michele in Bosco, dallo stesso Naselli, vi è rappresentato «l’offerta di cloni a S. Benedetto nel romitorio»; altare del B. Bernardo Tolomei con quadro di Francesco Ferrari. La Cappella di S. Benedetto a destra dell'altare maggiore ha la pala dipinta da Do- 234