bellezza è fiata da sole riquadrature in rientranza e in aggetto. L’interno, interessante specialmente per gli affreschi, ha nell’altare a destra una pregevole «Assunzione» firmata Lambertus Nor-Lensis, forse il Lamberto Tedesco allievo del Tiziano. L’altare opposto ha una tela del Cozza colla «Visitazione» e il maggiore addossato a una tramezza, ha la pala coi Santi Apollinare e Filomena e la visione della Presentazione, dipinta da Gregorio Boari (sec. XIX). Il ciclo dei dipinti cinquecenteschi ha inizio alla sinistra di chi entra: l.o II Redentore conduce al Paradiso chi accetta la propria croce e lo segue, comunemente attribuito a Dosso Dossi. 2.o II Battesimo di Costantino, rii Pellegrino Tibaldi. 3.o II miracolo della Croce al cui contatto resuscita un morto di Antonio Malvezzi. 4.o L’Invenzione della Croce di Francesco Rasino. 5.o La Deposizione di Domenico Reginaldi. 6.0 La Risurrezione dello stesso, l.o Leggenda relativa al legno col quale fu formata la Croce di Giacomo Mallara. 8.0 Episodio riguardante la stessa leggenda, dipinto da Gian Francesco Surchi detto il Dielai. 9.o Altro episodio, dipinto da Niccolò Rosselli. 10.o La battaglia di Costantino contro Massenzio, eseguito da 190