Un’ ampia superficie del terrapieno è occupata dalla Montagnola o cavaliere di S. Giorgio, detta ora il Montagliene, una piccola altura formata nel 1512 dal Duca Alfonso I colla terra tratta dagli scavi delle fosse della città. Nella montagnola furono costruite delle grotte il cui ingresso era abbellito da una grande fontana. Giardini con rare piante esotiche, boschetti, pergolati, uccel-liere e peschiere abbellivano il luogo che gli antichi ci dicono incantevole, e per tale è celebrato nel poemetto « Il bel colle » di Tommaso Gnoli. Abbandonato dopo il tramonto degli Estensi, fu nel 1810 sistemato a pubblico passeggio che poi fu nuovamente trascurato quando venne aperto al transito il Viale Cavour. Ora di nuovo abbellito e arricchito di piante è ritornato gradita meta di passeggiate. L’interno del Montagnone non conserva più le grotte di un tempo : dal 1890 vi è l’Acquedotto a cui affluisce l’acqua potabile che per un percorso di circa 57 chilometri ci giunge da fontanili di Castelfranco Emilia. Nel passeggio del Montagnone, al termine di Via Ripagrande, si vedono le absidi della piccola 214