di cotti. Tale ornamentazione è qui, più che altrove, di squisita bellezza specialmente nell’arco della porta in cui vedonsi cavalli marini affrontati, testine di putti, conchiglie ed altri elementi decorativi realizzati e disposti con arte insuperabile. Palazzo di Lodovico il Moro Il rude prospetto dell’edificio n. 126 in angolo con Via Porta d’Amore appartiene al più grandioso, quantunque incompleto e rovinato, palazzo di Ferrara. Si deve questa mole a Lodovico Sforza duca di Milano, il quale prevedendo sfavorevole fortuna dagli eventi che turbarono l’Italia sul finire del quattrocento, volle prepararsi una principesca dimora nel sicuro asilo di Ferrara presso il genero Ercole I. Consegnò a tale scopo danaro e gioie ad Antonio Costabili, ambasciatore ferrarese alla sua corte, e il palazzo fu cominciato nel 1495 circa, e i lavori proseguirono poco oltre il 1500, anno in cui lo Sforza perduto lo stato e fatto prigioniero, venne confinato nel Castello di Loches ove morì dieci anni dopo. Recatosi il Costabili a visitarlo nella sua cattività ebbe 217