zione» è (li pittore ignoto. La cantoria che occupa lo sfondo della crocerà ha nel parapetto sei «Santi» dipinti dal Bononi. Sotto questa vi è un magnifico sarcofago bizantino di marmo di grande bellezza e di perfetta conservazione, trovato nel 1920 durante i lavori di sterro nell’attiguo ex convento. E’ di particolare interesse per Ferrara perchè fu l’arca funeraria della Famiglia Ariosti della (piale si vede scolpito da artista del Rinascimento lo stemma coll’aquile e le bande, accanto a quello della famiglia Fontana. Proseguendo per la navata di sinistra, la l.a Cappella decorata recentemente, compreso l’altare, da Augusto Pagliarini ha un Crocefisso in legno, seicentesco, di buona fattura; la seconda, ha la pala colla «Vergine che appare a S. Gaetano» dello Scarsellino e lateralmente un «Cristo trionfante» e un «S. Girolamo» di [littori sconosciuti del secolo XVIII; la terza, «L’Assunzione» copiata dallo Scarsellino da una tavola del Carpi; la quarta, «la Vergine in gloria e i Santi Giovanni, Sebastiano e Agostino» del Bastarolo; la quinta, una copia della «Madonna del riposo» del Garofalo e a destra un «Presepio» in stucco policromato di Pietro Turchi; la sesta, una copia della «Resurrezione di Lazzaro» pure 180