a Natalino Magnani qui caduti pel Fascismo, sotto il piombo dei sovversivi il 20 Dicembre 1920. Il Teatro Comunale sorse per volontà d’uno dei più illustri Legati il Card. Francesco Carafa e ne fu architetto Antonio Foschini. Il bellissimo interno, assai lodato per la curva, per la disposizione dei palchi e per l’acùstica perfetta. Nel 1826 la sala fu decorata da Angelo Monticelli che nel soffitto vi dipinse L’Apoteosi di Ludovico Ariosto. L’opera deperì rapidamente e nel 1850 la sala fu ridipinta quale ora si vede signorilmente ricca. Gli ornati furono eseguiti da Francesco Migliari; le figure da Gaetano e Gerolamo Domeni-chini, e gli stucchi da Gaetano Davia. Gli stessi artisti nel medesimo anno eseguirono pure la decorazione dell’attigua principesca Sala da ballo del Circolo Unione. Seguendo il giro attorno al Castello vedesi il palazzo delle Assicurazioni Generali (li Venezia., quello del Consiglio Provinciale, della Economia Corporativa di linee grandiose ed eleganti, opera dellTng. Sesto Boari e, al- 81