(1170-1233) colle figurazioni dei mesi che ornavano la distrutta porta da esse appunto detta dei «mesi», alla statua equestre che ritie-nesi rappresenti Guglielmo degli Adelardi il fondatore della cattedrale. Pendono dalle pareti otto pregevolissimi arazzi, con episodi della vita dei santi protettori della città Giorgio e Maurelio, eseguiti negli anni 1551-1553 dal fiammingo Giovanni Karcher, saggio superbo di quel che produceva l’arazzeria ferrarese. Fra i pochi ma ottimi quadri primeggiano i due del Tura, eseguiti nel 1469, un tempo portelle d’organo, nei quali è dipinto il San Giorgio che trafigge il drago, e 1’ Annunciazione della Vergine, due capolavori del grande pittore ferrarese. Nelle vetrine centrali brillano nella magnificenza degli ori e dei colori, mirabili, conservatissimi corali, fra i più belli che sia dato di ammirare, eseguiti negli ultimi decenni del Quattrocento e j primi del Cinquecento, dai miniaturisti fra i più abili che vantasse allora Ferrara. Molto ancora vi è da ammirare di assai importante per cui si consiglia di non o-mettere la lettura delle belle pagine dell’apposita guida. 57