del Garofalo; la settima, il «Martirio di S. Filomena» di Antonio Boldini (sec. XIX) e l’ottava e ultima, una mirabile ancona di marmo colla «Orazione nell’Orto» in altorilievo scolpita da Cristoforo da Milano e Battista Rizzi (1521) dei quali è pure la gentilissima «Annunciazione» presso la base del timpano, nel quale v’è rappresentato in mosaico il «S. Sudario». I due personaggi della famiglia Massa, patrona della cappella, genuflessi ai lati dell’ancona sono di mano del Garofalo del qual maestro è pure il celebrato affresco della « Cattura di Gesù » ed i Profeti Zaccaria e Geremia. La cappella è chiusa da un vago eancelletto in ferro battuto del settecento. Le statue di 3. Francesco e S. Antonio ai lati della porta maggiore sono di Antonio Magni (sec. XVIII). Dell’ antico grande convento ben poco rimane e nulla vi è da segnalare di pregevole. Ai piedi del campanile trecentesco, ora scomparso, vi furono sepolti Parisina Malatesta e Ugo d’Este, la notte della stesso 21 maggio 1425 in cui furono decapitati. Della tomba non è rimasta alcuna traccia. L’attuale torre, mozzata perchè minacciava rovina, è del 1605. Dalla Chiesa di S. Francesco imboccando il tratto a sinistra di Via Terranuova in cui 181