(li S. Benedetto sul quale sorge la facciata del magnifico tempio. I Benedettini del celebre cenobio di Pomposa costretti dalla malaria ad abbandonare quella loro secolare residenza vollero sorgesse ad accoglierli in Ferrara un tempio e un monastero degni delle tradizioni dell’Or-dine. Nel 1496 venne dallo stesso duca di Ferrara Ercole I posto la prima pietra della chiesa e dell’attiguo monastero che giunsero a compimento circa mezzo secolo dopo. La imponente facciata in mattoni a vista e con finiture marmoree annuncia la maestà dell’interno. Questo è amplissimo a croce latina a tre navate. All’armonia delle linee si aggiunge quella dei colori risultandone artistici effetti, specialmente nella crociera alla quale accresce imponenza la maestosa cupola. La nave maggiore e la trasversale sono decorate da Giovanni Antonio Chiavenna (1400-1550); L’Ascensione, dipinta nella cupola e i sottostanti Profeti, l’Annunciazione, (’Adorazione dei Pastori e la Resurrezione, dipinte nei catini delle tre maggiori cappelle sono opera di Lodovico da Modena seguace del Correggio. Di lui sono pure i Dottori della Chiesa affrescati fra un’arcata e l’altra nella navata principale. La decorazione del- 125