maestoso porticato, con colonne dai capitelli scolpiti con rara perizia da Gabriele Frisoni e da Cristoforo da Milano, sostiene leggiadre lesene su cui scorre un cornicione clic regge le colonnette di una seconda teoria di archi minori, in numero doppio dei sottostanti. Al di sopra di questi un grande cornicione in laterizi ornamentali completa l’armonia della costruzione. Altri loggiati di minor importanza ma non di minor pregio sono negli altri cortili e le ornamentazioni in cotto e in marmo sono ovunque profuse. ¡Di quella che fu, e che sarebbe stata, la decorazione degli ambienti rimangono a pianterreno i soffitti di tre stanze di eccezionale interesse artistico dovuti a Benvenuto Tisi da Garofalo che vi fece sfoggio dei suoi mirabili chiaroscuri con scomparti e medaglioni animati da scene mitologiche o bibliche, in perfetta analogia colle due camere del palazzo del Seminario (pag. 77). Nella maggiore delle tre stanze si ammira il più bello dei soffitti frescati a Ferrara e che gli studi dell’Agnelli hanno definitivamente assegnato al Garofalo a cui era conteso da valenti critici a favore del Grandi. Il sommo della volta è occupato da un grande rosone a rilievi messi a oro at- 219