na e di una cospicua serie di opere riguardanti la storia di Ferrara. Di eccezional valore, pel numero - circa 3000 - e Ja rarità degli esemplari, è la raccolta delle incisioni, in cui figurano le più celebrate stampe dei maggiori e più antichi maestri. La maggior sala della Biblioteca custodisce la Tomba di Lodovico Ariosto, qui tar-sportata dalla Chiesa di S. Benedetto (vedi j) 127) nel 1801 per volere del Gen. Miol-lis. Il disegno del monumento devesi all’A-leotti e l’esecuzione, in pregevoli marmi, ad Alessandro Nani. In artistici armadi che fiancheggiano la Tomba, vi sono racchiusi alcuni cimeli ariostesehi. Particolarmente importanti, fra questi, la sedia e il calamaio del grande Poeta Nell’attigua sala dedicata a Vincenzo Monti vi è conservato il cuore di quegli che fu salutato «Dante redivivo», il calamaio che e-gli usava e il Vocabolario della Crusca, con annotazioni autografe. Vi è inoltre il busto in bronzo di Giosuè Carducci eseguito da Tulio Golfarelli, e Pantografo dell’ «Ode a Ferrara ». Nelle bacheche della Sala dei Manoscritti sono esposti alcuni fra i più preziosi codici miniati dei sec. XIV e XV e nella Sala del 185