Via Garibaldi (ridotta a Teatrino Filodrammatico nel 1865 con prospetto disegnato dal Pividor), s’innalza il principesco palazzo dei Marchesi Bentivoglio d’Aragona, l’illustre famiglia che tenne per tutto il Quattrocento la signoria di Bologna, e che si rifugiò presso gli Estensi quando il Pontefice Giulio II nel 1506 le tolse il dominio. Il palazzo venne eretto nel sec. XV e in gran parte rifatto da Cornelio Bentivoglio generale di Alfonso II d’Este. La maestosa facciata ricca di ornamenti marmorei, trofei d’armi, targhe e statue si attribuisce a G. B. Aleotti e venne costruita sul finire del Cinquecento. L’interno conserva soffitti con belle decorazioni di seguaci dei Dosso e due ricchi camini. Sono stati tolti da tempo i quattro stupendi arazzi tessuti su disegno di Cario Le Brun, dono di Luigi XIV al Cardinale Guido Bentivoglio, JNuuzio Apostolico a Parigi. Abitarono questo palazzo il predetto Card. Guido autore della «Storia della guerra delle Fiandre», Ercole, poeta, il Card. Cornelio traduttore della «Tebaide» di Stazio, Najjoleone Bonaparte, e il celebre idraulico Teodoro Bonati. 150