43° Colloquio Orlando-House [15.1v.19] reco al ministero della ricostruzione industriale che si trova in un moderno palazzo sulla destra dei Champs Elysées, presso l’Etoile. Vi ho una lunga seduta col ministro Lou-cheur, col direttore del ministero del commercio britannico Llewellyn Smith e con Baruch. Esaminiamo il lavoro dei nostri rispettivi esperti per i pagamenti da farsi dai tedeschi con lavoro, carbone, bestiame ed altre merci. A colazione mi trovo con Orlando, che ha avuto in mattinata un lungo colloquio col colonnello House, alter ego di Wilson, col quale è nei più cordiali rapporti, e che è, di tutta la delegazione americana, forse l’uomo più riflessivo, più calmo e di maggior senso diplomatico. Orlando ha cercato di fargli comprendere la nostra situazione, che diventerebbe tragica se Wilson si impuntasse definitivamente, e spera di averlo persuaso e di avere da lui valido appoggio. Orlando ha poi veduto Clemenceau, gli ha riferito quanto ieri è accaduto; e cosi pure ha fatto con Balfour, il ministro inglese degli esteri, che prende oggi il posto di Lloyd George assente. Non ha motivo di compiacersi di questi ultimi colloqui. Nessuno vuol disgustare Wilson. Orlando mi comunica anche la lettera ricevuta da Clemenceau in risposta alla sua del tredici. Clemenceau scrive: Paris, le 14 Avril igig « Mon cher Président, «Je prends note de l'indication contenue dans votre lettre et il est convenu que j'attends la communication que vous m'annoncez. « Permettez-moi toutefois de vous faire observer dès maintenant que les préliminaires de paix qu'il s'agit de notifier à l'Allemagne ne constituent aucunement une paix séparée qui lui serait offerte. Ils ne sont que le point de départ de la paix générale à conclure avec les Puissances Alliées. On ne peut dire qu'ils “laissent en suspens la paix avec VAutriche-Hongrie" puisque les conditions de