[a3-vi.ig] Proposte britanniche e francesi 663 2. Forniture ai paesi alleati e liberati: anche queste possono essere fatte soltanto d’accordo e sotto controllo. 3. Problemi finanziari: sono i più importanti, e dominano il problema della risurrezione dell’Europa; devono essere discussi di presenza fra le maggiori autorità finanziarie responsabili; non potranno mai essere tempestivamente ed efficacemente risolti per corrispondenza postale o telegrafica, o per conversazioni diplomatiche. 4. Relief (opera di soccorso) e ricostruzione. Il Relief non può essere sospeso senza esporre milioni d’individui alle più acute sofferenze; va regolato a poco a poco innestandolo nella ricostruzione e coordinandolo con essa. 5. Controllo degli approvvigionamenti: va mantenuto. Sarebbe sommamente imprudente far sparire gli organi attuali di consultazione e di controllo. 6. Sorveglianza economica sui paesi renani: è ora affidata al Consiglio Supremo economico e deve essere continuata. 7. Russia: se si vuol mettervi ordine, bisogna agire d’accordo fra tutti gli Stati vincitori, e nessun organo è più adatto allo scopo, e pronto a raggiungerlo, del Consiglio Supremo economico. La delegazione britannica conclude essere indispensabile, per assicurare la pace nel mondo, per ovviare a infinite miserie, per scongiurare prevedibili crisi, per distribuire con giustizia i prodotti necessari alla vita, che i capi degli Stati vincitori autorizzino la continuazione del Consiglio Supremo economico con gli attuali poteri, e lo innestino nell’organismo più ampio della Società delle Nazioni, sottoponendolo alla direzione del Consiglio della Società stessa. La delegazione francese presenta essa pure un circostanziato memorandum. Vi si ricorda che subito dopo la vittoria il Governo francese invocò la continuazione della politica economica di guerra, e che trovò il consenso del Governo britannico a fine dicembre (fu azione svolta da Clé-mentel e da me dai primi di novembre al 31 dicembre). Vi