Documenti (n. 58) sioni molto forti nella nota dei Governi alleati, espressioni che io non posso a meno di rilevare. Io ho preso conoscenza del resoconto della seduta del Consiglio dei Quattro del 19 maggio ultimo, e non posso dissimulare l’impressione di dolorosa sorpresa che la lettura di questo documento mi ha prodotto. Il rappresentante dell’Italia vi è trattato come potrebbe essere quello di uno Stato nemico e vinto, al quale si ingiunge si render conto di atti criminali. L’occupazione di Scalanova, che sollevò le proteste più vive da parte dei Governi alleati ed associati, fu decisa allo scopo di mantenere l’ordine pubblico, e deve essere considerata come conseguenza diretta dell’occupazione di Smirne da parte dei greci. È vero che il Governo greco fu invitato a occupare questa città e la regione limitrofa, ma questo invito è stato fatto durante l’assenza da Parigi della delegazione italiana. Quest’ultima diede, al suo ritorno in Francia, il suo consenso, e forze italiane parteciparono all’occupazione dei forti di Smirne con le truppe alleate, ma ciò non impedisce che il Governo italiano non avesse il diritto e il dovere di preoccuparsi delle gravi conseguenze che una estensione dell’occupazione greca minacciava agli interessi essenziali dell’Italia in quella regione. Difatti è ben noto che tutta la costa dal fiume Lamas fino a Smirne è sprovvista di un porto che possa servire di sbocco verso l’interno. Solamente Scalanova potrebbe avere questa funzione in avvenire, in seguito a lavori considerevoli, e il Governo britannico, prima dell’accordo dell’agosto 1917 che attribuiva Smirne all’Italia, formulò la proposta di attribuire Scalanova all’Italiaj (febbraio 1917). La nota alla quale ho l’onore di rispondere non accenna alla circostanza che l’occupazione della città di Konia fu effettuata dall’Italia su proposta della Gran Bretagna d’accordo con la Francia e con gli Stati Uniti. Ma, quanto alle altre occupazioni, è opportuno citare la disposizione seguente dell’art. IX del trattato di Londra del 1915: “Se la Francia, la Gran Bretagna, la Russia occupano territori della Turchia asiatica durante la guerra la regione medi-terranea confinante con la provincia di Adalia, nei limiti indicati qui