Documenti (n. 18) 765 Non poteva concepirsi un consenso più pieno ed intero esprimente fiducia nel Governo e desiderio del compimento delle aspirazioni italiane. Sono ormai note costà le dichiarazioni fatte dal presidente Orlando al Parlamento italiano, che hanno condotto ad una votazione cosi_ unanime su questo ordine del giorno: « La Camera, tutrice della dignità ed interprete della volontà del popolo italiano, si dichiara solidale col Governo e gli riafferma piena fiducia per far valere i supremi diritti dell’Italia come condizione indispensabile di una pace giusta e durevole ». Dopo il voto rimane al Governo l’esame dell’azione da svolgere ulteriormente. Richiamo l’attenzione di V. E. sul seguente punto del discorso del Presidente Orlando: «L’Italia non si trova già in presenza di una soluzione in cui alleati ed associati coincidano nella rigorosa ed in-sorpassabile misura del patto convenuto o nella proposta di un compromesso nel quale essi tutti consentano; trovasi invece in presenza di un dissenso che finisce col negare praticamente la possibilità utile che determinate condizioni territoriali riservate all’Italia possano essere contenute in un trattato di pace accolto da tutte le Potenze. « Finché a questo non si pervenga, finché il complesso dissidio esistente fra i nostri alleati e la Potenza associata non sia risolto, la conclusione della pace non è possibile nei riguardi dell’Italia; e noi abbiamo già detto come non sia giustamente possibile una pace che non abbia il valore di una pace generale ». La possibilità di pervenire ad una conclusione accettabile dall’Italia in via conciliativa deve intendersi sempre subordinata all’accettazione dei capisaldi seguenti: Oltre Brennero e linea Alpi compresa Volosca fino al confine con Fiume e oltre le isole del Patto di Londra devono venire riconosciute in diritto all’Italia le città di Fiume, Zara e Sebenico. La discussione potrebbe solo riferirsi alle modalità per arrivare aH’effettiva attuazione di tale diritto.