Documenti {n. 2) 741 egli mi ha detto di avere inteso che il Presidente Orlando spiegherebbe alla Nazione che Fiume ci era rifiutata da tutti e che, quanto alla Dalmazia, mentre gli alleati si attenevano al Patto di Londra, egli, Wilson, avrebbe esaminato fin dove avesse potuto accettarne le stipulazioni. Wilson, sempre al principio del colloquio, ha fatto anche un accenno a quanto Lloyd George e Clemenceau avrebbero detto al Presidente Orlando circa le possibilità derivanti dal distacco dell’Italia dalla Conferenza. Macchi di Cellere Il colloquio è durato 35 minuti. DOCUMENTO N. 2 Colloquio Bonin-Pichon (Telegramma dell’ambasciatore Bonin al ministro Sonnino) Da Parigi, 27 Aprile igig. Mi sono recato stamane da Pichon e gli ho esposto come la situazione creata dal comunicato Wilson fosse difficile e spiacevole per tutti e come uno dei suoi risultati che più mi doleva fosse l’atteggiamento piuttosto freddo, passivo ed in certo modo poco benevolo a nostro riguardo che pareva avere assunto Clemenceau. Il Governo inglese aveva avuto un cenno amichevole verso di noi con un comunicato Reuter, ma nulla di simile aveva fatto il Governo francese; accennai allo spiacevole articolo di ieri dopo due giorni di silenzio assoluto nel Hom-me libre e sopratutto al comunicato pubblicato a Washington dal signor Lane, che affermava che Clemenceau si era trovato d’accordo con Wilson nel giudicare che Fiume non poteva essere italiana. Questo era in aperta contraddizione con le dichiarazioni ripetutamente fatte dal Governo francese che Fiume doveva esserci attribuita contro corrispondente riduzione del patto di Londra; credevo quindi che l’affermazione di Lane meritasse, se non una smentita diretta, almeno una rettifica.