io6 Sul Piane si resiste [21.v1.18] maggiore Casagrande, e li mando nelle località ove avvengono sabotaggi, ad operare numerosi" arresti. Tutto ciò in accordo con Orlando, Nitti e Villa. L’offensiva austriaca è contenuta dai nostri. I furibondi attacchi per ampliare le occupazioni sulla destra del Piave sono respinti con grandi stragi. È caduto, ucciso in servizio, il primo ufficiale americano. Apparteneva alla Croce Rossa. I tedeschi hanno sferrato una violentissima azione contro Reims, ma i francesi resistono validamente. Anche le nostre divisioni si trovano in quel settore. 21 Giugno. L’irresistibile valore italiano obbliga il nemico a retrocedere. Nervesa è riconquistata. Ottocentomila americani sono già sul suolo di Francia. Nessun soldato americano sul fronte italiano, salvo qualche riparto di Croce Rossa. 22 Giugno. La lotta sul Montello e sul Piave continua furibonda. Giungono ad Orlando le congratulazioni di Clemenceau. L’imperatore Carlo è sul fronte. Il nostro asso degli assi dell’aria, maggiore Francesco Baracca, che ha abbattuto 34 apparecchi nemici, è caduto sul Montello. Alle 15 si raduna il Senato. Orlando annuncia la vittoriosa resistenza delle nostre armi sul Monte Grappa, caposaldo essenziale del nostro fronte, e punto di congiunzione fra i due settori del Trentino e del Piave. Le artiglierie e le mitragliatrici, piazzate in caverne sul Grappa (che è attraversato in tutta la larghezza della sua cima da una lunga galleria, scavata dai nostri) hanno falciato intere brigate che muovevano all’assalto in formazioni compatte. Ciò nonostante poco mancò che il monte non fosse aggirato. Durante il primo tremendo bombardamento, i nostri avevano ripiegato di qualche centinaio di metri. Appena